E’ stato un caso che io abbia scoperto i biscotti choc chip, croccanti dischi fatti di farina e burro con gocce di cioccolata, nella ricetta originaria.
I Toll House Cookies come nascono
La storia dei Choc Chip è a metà tra la consapevolezza e la scoperta, perché la chef Ruth Graves Wakefield, esperta in nutrizione ed economia domestica negli anni ’30, di certo sapeva cosa sarebbe successo sostituendo nell’impasto dei biscotti una barretta di cioccolata Nestlè tritata, al cioccolato per dolci.
Proprio grazie a questa intuizione i suoi Toll House Cookies, offerti come dessert alla Toll House Inn , la locanda gestita insieme al marito, divennero famosi per la particolarità di quelle gocce di cioccolato sparse qua e là.
La ricetta declinata a modo mio
Una di queste sere, mi è venuta voglia di preparare qualcosa di croccante per le mie amiche di “miniera” (è cosi che chiamo le colleghe dell’ufficio, non per mancanza di rispetto per i minatori ma perché il nostro lavoro ha a che fare con le pietre preziose n.d.r).
E complice la scusa di lasciare un dolcetto a CConfort per placare i sensi di colpa da ennesima trasferta, ho sfogliato il libro di Trish Deseine (vedi altre ricette qui) e realizzato la mia versione.
Burrosi quanto basta, buoni che sono peggio di una droga, personalizzati come tutte le mie ricette. Si conservano in una scatola di latta anche due settimane.
Possono provocare dipendenza. Qui le dosi per 15 biscotti grandi
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