Da bambina non mangiavo pane, ho questo ricordo ben chiaro in mente, e forse per questo mi sono appassionata così tanto al pane in pentola alla birra cotto al forno.
Io e il rapporto con il pane
Mia madre insisteva che dovessi mangiare pane, ma non ne volevo sentir parlare. La pizza si, quella bianca ma il pane mi sembrava inutile, e fu così fino a dopo l’adolescenza. Se siete curiosi della mia ricetta per una pizza bianca perfetta la trovate qui.
Ricordo che a pranzo, la mia amica dell’università si preparava dei gran panini; sedute a tavola io mangiavo prosciutto formaggio e le verdure ben sistemate nel piatto. Lei infilava tutto nel panino e così risolveva il pranzo. Come mia madre quando a casa da sola voleva sbrigare la “pratica pasto” velocemente.
Ho iniziato ad apprezzare il pane quando il pane ha iniziato ad apprezzare il mio fisico; è proprio vero che chi ha il pane non ha i denti! Quando avrei potuto mangiarne a chili lo ignoravo, quando avrei voluto mangiarne a quintali è arrivato il momento di doverlo limitare.
Il pane nei miei esperimenti
Negli anni ho iniziato a sperimentare ricette, la prima volta provai a fare dei panini al latte, vennero fuori dei sanpietrini di colore chiaro buoni per l’aia delle galline.
Ma chi la dura la vince e la ricetta del pane alla birra senza lievitazione mi diede grandi soddisfazioni, lasciandomi però sempre un pò di curiosità.
E finalmente la ricetta perfetta, trovata qualche settimana fa su “Cook” del Corriere perché nei suoi passaggi Manuela Conti abbina alla birra la lunga lievitazione e la cottura in pentola ma al forno e non sui fornelli come spesso si vede. Da non sottovalutare l’impasto che non necessita di molta lavorazione.
Il risultato è stato strabiliante, mai fatto un pane cosi buono, una crosta scura e croccante, un interno soffice e profumato. Niente lievito madre e niente sapore acidulo. Una bontà che crea dipendenza…siete pronti a provare la ricetta con me?
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