Fare I lievitati, dal pane alla pizza è una bella pratica per allenare la pazienza. E la pizza di Gabriele Bonci lo è per eccellenza perché ha una lievitazione abbastanza lunga intervallata da un rimpasto.
La pazienza una dote innata ma non sempre
Se penso a me bambina non ho grossi ricordi legati alla mia impazienza.
Giocavo spesso con i lego e adoravo i puzzle di Mordillo, immagino che una buona dose di tolleranza devo averla avuta, soprattutto quando i pezzi non tornavano!
Qualche anno dopo la mia impazienza di andare a festeggiare lo scudetto della squadra del cuore mise a dura prova quella di mio padre, che con la cinquecento fu costretto a portarmi a spasso per il quartiere con la bandiera sventolante…
Alle medie fu il turno di mia madre che invece la pazienza la perdeva mentre io fremevo per finire i compiti di latino, poco importava come.
Arrivata all’università la sfida più grande, quella con i modellini in scala; io volevo costruire tutto subito, mio padre mi spronava a disegnare un abaco, tagliare i pezzi e poi infine incollare.
La pazienza come l’ho cercata
Mi sono scoperta paziente nel tempo, lo yoga e la meditazione hanno avuto un gran ruolo in questa crescita ed anche le vicende della vita mi hanno offerto numerose occasioni per metterla in pratica.
Paziente nelle attese, e se cosi non fosse non avrei mai potuto avvicinarmi alle lievitazioni lunghe.
Ho capito solo “da grande”che mettersi fretta creando aspettative non serve a migliorare il risultato. Rispettare i tempi e darsi tempo allarga le prospettive, offre più’ spunti di riflessione e non può’ che portare serenità in qualsiasi percorso noi staremo affrontando.
Ed è con la stessa calma che da inesperta pizzaiola mi sono avvicinata alla alla ricetta del Bonci che per piu’ di una volta mi ha regalato grandi gioie..e che spero le dia anche a voi..la provate con me?
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